29/06/2022
Uno dei più importanti obiettivi che un’organizzazione possa raggiungere è quello di realizzare un ambiente di lavoro che faccia della diversità e dell’inclusione due caratteristiche fondamentali. Riuscire a (ri)orientare la propria politica di recruiting e di gestione del personale, significa innanzitutto avere una forza lavoro più rappresentativa, ma anche più produttiva, e un employer branding molto più efficace. Per essere una realtà più efficace sul mercato e capace di attirare i talenti, grazie alle proprie qualità umane e al rispetto delle persone, vero perno del progetto di business.
Cosa significano diversità e inclusione nel lavoro?
Per diversità si intende l’insieme delle peculiarità d’appartenenza culturale, etnica, religiosa, di genere e di orientamento sessuale di una persona e che, in ambito lavorativo, vanno non solo rispettate, ma valorizzate in armonia con il contesto. Di pari passo si muove l’inclusione, ovvero la capacità di far coesistere e cooperare al meglio tutte le diversità, rendendole punti di forza peculiari dell’organizzazione.
La diversità si costruisce giorno per giorno, con un processo continuativo che consente non solo di avere una squadra di lavoro diversificata, ma che rappresenti le diversità del contesto e sia amalgami attorno a esse, dando origine a una mentalità capace di caratterizzare sia la cultura del brand, sia la sua operatività e produttività quotidiane.
Dare spazio alla diversità porta all’inclusione, ovvero a flussi di recruiting e di lavoro più equi, in cui ciascuno riconosce l’inclusività come valore fondante dell’attività, così da accogliere, coinvolgere e valorizzare ogni collega, grazie a un ambiente davvero capace di unire culture e prospettive umane differenti, in dialogo e in cooperazione. Per far ciò, serve limitare abitudini deteriori radicate e smontare pregiudizi inconsci, che non permettono di crescere in modo inclusivo e positivo.
Tra i dipendenti, in particolar modo tra i più giovani, è sempre più forte il desiderio di lavorare in ambienti in cui diversità e inclusione siano concetti acquisiti, e in cui la mentalità aziendale sia aperta e proattiva nel promuovere politiche progressiste.
Diversità e inclusione in Italia
In Italia, una ricerca Randstad conferma che circa il 50% dei Millennials ritiene fondamentali diversità e inclusione nella scelta dell’azienda per cui lavorare e che anche da questi aspetti dipende il livello di soddisfazione e coinvolgimento nelle diverse attività operative.
Per questo, moltissime imprese italiane stanno cominciando a comprendere la centralità di questi due elementi e a sviluppare politiche interne capaci di valorizzare la diversità, non come qualcosa di astratto ed estemporaneo, ma da inserire nel quotidiano aziendale.
Esperienze di vita, diverse provenienze e contesti culturali sono un valore aggiunto all’esperienza lavorativa, se ciascuna di queste diversità si lega all’altra: tutti i dipendenti si sentono capaci di esprimersi, crescere e dialogare al massimo del loro potenziale, riconoscendo nei colleghi e nell’azienda ascolto ed empatia. Questo aumenta il coinvolgimento delle persone e di conseguenza anche un netto miglioramento del clima lavorativo.
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Diversità e inclusione nel mondo del lavoro, come fare
Come fare dunque a rilanciare la diversità e l’inclusione nel mondo del lavoro? Per prima cosa serve riconoscere che il cambiamento prende le mosse dall’interno del contesto aziendale, dunque è l’impresa a dover dettare la linea di questo cambiamento.
Un ambiente inclusivo non può realizzarsi senza consapevolezza e competenza culturale: per valorizzare le diversità serve conoscerle e comprenderle. Solo partendo da questo presupposto è possibile scardinare vecchi privilegi, favorire il confronto e riconoscere a chi è da sempre discriminato equità di trattamento, di espressione e di crescita all’interno della realtà aziendale.
Con interazioni più attente e consapevoli, si comprendono i valori altrui, le esperienze degli altri e si capisce quanto le diversità siano terreno fertile per la vita di ciascuno e quanto sia importante rispettarle.
Come migliorare l’inclusione in azienda
In primo luogo, per migliorare l’inclusione in azienda, occorre riconoscere le differenze e capire il valore della diversità. Per le realtà più strutturate, può essere interessante istituire un gruppo di lavoro dedicato al diversity management, così da monitorare difficoltà e progressi del tortuoso processo di inclusività all’interno dell’organizzazione.
Infine, adattare tutti i percorsi collaterali in grado di favorire la diversità e l’inclusione, a partire dal recruiting e dalla gestione del personale.
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