04/12/2023
Il termine reskilling ricorre sempre più frequentemente all’interno delle aziende, consapevoli della necessità di aggiornare costantemente le competenze dei propri dipendenti, per rispondere a mercati sempre più esigenti e in rapida evoluzione.
Ma cosa significa esattamente fare reskilling e come si organizza tale attività?
Che cos'è il reskilling
Il termine reskilling si riferisce al processo di aggiornamento delle competenze dei dipendenti per far fronte ai cambiamenti tecnologici del settore, alle nuove tendenze di mercato o a nuove esigenze dell'azienda. Si richiede ai collaboratori di formarsi in modo specifico, per ricoprire un ruolo e una mansione diversi da quelli in cui erano soliti operare. Per l’organizzazione è un investimento nell'apprendimento continuo, così da garantire che i membri del team siano sempre competitivi. Per i collaboratori l’occasione di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze e assumere nuovi ruoli richiesti dal mercato.
A cosa serve il reskilling
Il reskilling svolge un ruolo cruciale nel mantenere l'azienda al passo con le dinamiche di mercato. Attraverso questo processo, i dipendenti possono acquisire nuove competenze o rafforzare quelle esistenti, per essere più flessibili, adattarsi alle diverse esigenze ma anche cogliere opportunità di crescita. Le aziende, dal canto loro, hanno un ritorno d’investimento evidente: si posizionano in modo competitivo nel settore e riducono i costi, economici e di tempo, relativi alla ricerca e all’inserimento di nuove persone in organico.
In un'epoca in cui le tecnologie avanzano rapidamente e le esigenze di business cambiano frequentemente, il reskilling diventa uno strumento strategico per garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse umane aziendali.
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Skilling, upskilling e reskilling: tutte le differenze
È importante distinguere tra skilling, upskilling e reskilling. Lo skilling si riferisce all'acquisizione di nuove competenze da zero, l'upskilling implica il potenziamento delle competenze esistenti oppure l’apprendimento di conoscenze nuove legate al campo di lavoro in cui già si opera, mentre il reskilling riguarda l’acquisizione di competenze per l’inserimento in nuovi contesti o settori all’interno della stessa società.
Mentre lo skilling è essenziale per le figure junior e chi si affaccia al mondo del lavoro per la prima volta, l'upskilling e il reskilling diventano cruciali per valorizzare e mantenere i dipendenti in linea con i bisogni dell’organizzazione e le richieste del mercato.
Perché è importante fare reskilling in azienda
Le ragioni per investire nel reskilling sono molteplici. Innanzitutto, permette all'azienda di adattarsi ai cambiamenti in modo rapido, mantenendosi competitiva. Inoltre, promuove la retention dei dipendenti, poiché dimostra un impegno nei confronti della crescita professionale, attraverso la formazione. Il reskilling può anche aumentare la flessibilità dell'organizzazione nel gestire nuovi progetti o processi.
Come fare reskilling
Implementare un programma di reskilling tra le attività aziendali richiede una pianificazione oculata. Serve innanzitutto identificare le competenze chiave necessarie, per poi dare accesso a risorse di apprendimento mirate e incoraggiare la partecipazione attiva dei dipendenti. Le piattaforme di formazione online, i corsi personalizzati e le mentorship sono solo alcune delle opzioni disponibili.
Tra software e piattaforme dedicate si inserisce il lavoro di LearK, che non solo suggerisce agli iscritti la migliore formazione, per adeguare le competenze al mercato e arricchire i loro CV, ma permette anche alle aziende di trovare le persone più adatte, proprio grazie all’apprendimento continuo suggerito e a programmi di formazione su misura.
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