26/07/2022
La percezione delle aziende e del loro operato, oggi, travalica i confini dell’economia e delle performance produttive, per coinvolgere anche aspetti etici e sociali. Per questo, negli ultimi anni, si sente sempre più parlare di corporate social responsibility (CRS), di responsabilità sociale legata alle aziende. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e come impatta sulle organizzazioni e sul contesto cui appartengono.
Il significato dell’acronimo CRS e della responsabilità sociale d’impresa
Per CRS, acronimo di corporate social responsibility, si intendono tutte le politiche, le pratiche e i comportamenti adottati da un’azienda a favore della comunità in cui opera. Si tratta dunque di norme studiate e adottate per rendere più armonica e sostenibile la relazione tra gli obiettivi economici dell’attività e quelli socio-ambientali del territorio di cui essa fa parte.
È l’organizzazione stessa, dunque, ad aderire a una forma di responsabilità volontaria nei confronti degli interlocutori sociali - azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, comunità locale - con cui interagisce quotidianamente. L’obiettivo è quello di preservare il patrimonio sociale, umano e ambientale attraverso azioni che riguardano la sicurezza, la qualità, il risparmio energetico, la sostenibilità, l’inclusività e la corretta comunicazione del proprio operato.
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Una definizione di corporate social responsability
A dare una definizione puntuale e ufficiale della CSR, concetto nato negli anni ’50 dello scorso secolo ed evolutosi più volte nel tempio, è stata la Comunità Europea, che nel 2001 l’ha descritta come “l’integrazione volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.”
Secondo questa dicitura, non c’è in pratica ambito che l’azienda non debba curare per sviluppare un dialogo sano e realmente produttivo con il territorio, nonché per coltivare la propria reputazione agli occhi dei cittadini, sempre più attenti e consapevoli sui temi della sostenibilità economica e ambientale.
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Perché un’azienda dovrebbe attuare politiche di social responsability
Ma perché un’impresa dovrebbe puntare sulla social responsability?
In prima istanza per rispondere proprio alle nuove esigenze dei consumatori, che chiedono prodotti rispettosi dell’ambiente, del territorio e delle persone, ma anche imprese capaci di valorizzare gli aspetti umani, non limitandosi a economia e produttività. Ci sono poi una serie di benefici e vantaggi concreti, sia all’interno sia all’esterno dell’organizzazione.
- Benefici e vantaggi della corporate social responsability
All’interno dell’azienda, le politiche di corporate social responsibility migliorano il clima e le condizioni lavorative, favoriscono la coesione e la soddisfazione dei dipendenti, rendono l’attività più appetibile agli occhi dei migliori talenti del settore e posizionano il marchio tra i più attenti, positivi e innovativi. All’esterno, invece, si consolida il legame con il territorio di riferimento, con ripercussioni positive non solo sull’immagine, ma anche sul rapporto con le istituzioni locali, creando inoltre un valore economico-sociale aggiunto, che mira a uno sviluppo positivo di tutta l’area e all’ottenimento così di una completa legittimazione sociale.
- Caratteristiche delle imprese socialmente responsabili
Per potersi considerare socialmente responsabili, le aziende devono coinvolgere il più possibile gli stakeholder nei processi decisionali, orientando il governo delle imprese non solo alla massimizzazione dei guadagni, ma anche al rispetto del contesto socio-ambientale in cui esse operano. Gli aspetti di cui curarsi riguardano ambiente, persone e governance: benessere del personale, qualità dei processi produttivi e loro sostenibilità, rispetto del territorio e dei cittadini che lo abitano sono centrali, in questa nuova ottica.
Qualche esempio di corporate social responsability
Non mancano, anche tra le grandissime realtà, esempi virtuosi di corporate social responsibility, nei settori più diversi, da Ferrero a Coop. Secondo una ricerca di KPMG, già nel 2017 il 78% delle multinazionali compilava un report CSR, che impatta direttamente sulle performance finanziarie, poiché aiuta a orientare le scelte degli investitori, alla ricerca di aziende con attenzione all’etica.
In Italia, la legge 254/2016 impone l’obbligo dell’inserimento nel bilancio di tutte le società quotate in Borsa di un report CSR, mentre nel 2020 oltre il 90% delle organizzazioni con più di 80 dipendenti ha investito in politiche sociali interne ed esterne all’azienda.
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