28/12/2022
Tempo di bilanci? Voglia di cambiamento? Forse è arrivato il momento di cercare un nuovo lavoro, anche se, tra il dire e il fare, ci sono di mezzo indecisione, tempo e qualche trucco utile a orientarsi tra le varie pieghe del mercato.
D’altronde, solo l’11% dei lavoratori italiani, secondo un’indagine Page Personnel, pensa al proprio impiego in termini evolutivi e positivi, dimostrando un’insoddisfazione latente ed esternando una latente frustrazione. Viceversa, chi ha cambiato attività o azienda, solo nel 50% dei casi ha ottenuto un miglioramento tangibile in termini di carriere, percentuale che scende al 40% se si parla di incrementi retributivi.
Quali sono quindi i motivi validi per guardarsi intorno e provare a cambiare lavoro? Sicuramente, la motivazione è un aspetto centrale: un suo drastico calo porta inevitabilmente a un disamore per quanto accade in azienda. Se fatichi ad andare in ufficio e non vedi l’ora di andartene, se ogni compito diventa un peso e se non ti senti coinvolto nelle dinamiche dell’organizzazione nemmeno in minima parte, forse è arrivato il momento di cambiare.
Se il tuo ruolo non è in linea con le tue capacità e non c’è possibilità di crescita interna, per evitare stagnazione e frustrazione, può valere la pena cambiare aria, o almeno provarci, anche per capire cosa offre il mercato. Infine, se hai degli obiettivi economici precisi e la tua attuale impresa non ti offre la possibilità di raggiungerli, oppure se la gestione del lavoro affossa la tua vita privata, meglio cercare fortuna altrove.
Tutti questi sono motivi plausibili per cercare un impiego diverso, in una nuova realtà: una volta individuati i perché, però, il timing è importante.
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Quando cambiare lavoro
Quando cambiare lavoro? Non sapere rispondere a questo quesito può metterti in difficoltà e mettere in dubbio la tua decisione / volontà di cambiamento. Ogni età suggerisce modi e tempi diversi per il cambio d’impiego.
- Cambiare lavoro a 20 anni
Cambiare lavoro a vent’anni non solo è la norma, perché rientra in un naturale percorso di affermazione nel mercato: è spesso il modo migliore per acquisire nuove competenze e confrontarsi con realtà diverse tra loro, lavorando anche sulle tue soft skills, così da strutturare un curriculum ricco e appetibile per il salto di qualità successivo. Quando cambiare lavoro a vent’anni, dunque? Quando l’organizzazione in cui ti trovi non ti permette di imparare niente di nuovo (normalmente dopo un ciclo triennale).
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- Cambiare lavoro a 30 anni
Cambiare lavoro a trent’anni è meno semplice e meno naturale, ma può essere utile a consolidare la tua posizione, mettendo a frutto le esperienze accumulate nel decennio precedente e il mix tra formazione avanzata e qualità acquisite sul campo. Quando cambiare lavoro a trent’anni, perciò? Quando si vuole posizionarsi economicamente al meglio e definire il proprio inquadramento da lì in avanti, per iniziare davvero una carriera proficua.
- Cambiare lavoro a 40 anni
Cambiare lavoro a quarant’anni è spesso una necessità dettata dal contesto (economico-sociale-famigliare) e vissuta in modo conflittuale. Se le tue esigenze personali sono radicalmente mutate, però, perché non valutare un cambiamento altrettanto importante? Work-life balance, necessità di ulteriore riconoscimento economico o di un ultimo upgrade di carriera e prestigio sono tutte motivazioni valide per cercare altro.
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Come decidere se cambiare lavoro
Valutati i motivi e le tempistiche, ecco cosa fare per prendere la decisione di cambiare lavoro in modo consapevole e meditato. Sicuramente devi informarti sui trend del mercato del tuo settore (Qual è lo stato di salute del settore? Quali sono le figure più ricercate? Qual è il compenso medio? Come ti posizioni tu? Ecc.), sulle aziende più interessanti per te e sull’opportunità di variare la tua mansione.
Poi, devi pianificare le tue mosse: questo significa creare nuove relazioni o rafforzare quelle esistenti, per dimostrare il tuo interesse a cambiare lavoro, chiedere referenze o anche semplicemente consigli; ma significa anche migliorare e implementare le tue competenze, aggiornare il CV e tutti gli strumenti utili a presentarti al meglio, nonché fare un po’ di personal branding (online e offline).
Ultimo suggerimento: prepara un piano B, qualora l’idea di cambiare lavoro non si concretizzasse nel breve termine: prova a migliorare il tuo status nella tua attuale azienda, oppure segui corsi specifici, master ecc. Il processo potrebbe essere più lungo del previsto.
Come cambiare lavoro, tra CV e lettere di presentazione
Quali sono gli strumenti essenziali per proporsi per un nuovo lavoro? Verificate le tue aspettative e allineate queste alla realtà del mercato, valutate le tue necessità economiche e personali, non resta che preparare l’essenziale per presentarsi al meglio.
In un mondo pre-digitale, le mosse sarebbero state due: riscrivere o aggiornare sapientemente il tuo CV e produrre una eccellente lettera di presentazione. Oggi però questi strumenti non bastano più: curare la tua presenza social è indispensabile, così come rivolgerti a strumenti digitali avanzati in grado di unire le funzionalità di un CV classico e quelle della lettera di presentazione, ma anche di implementare il real time di certi social network e di farti trovare dalle imprese alla ricerca di figure come la tua.
Innanzitutto, occorre non smettere mai di formarsi: che si sia da poco terminata la scuola oppure si cerchi il primo lavoro in età avanzata, frequentare workshop specifici, prendere certificazioni e acquisire competenze aggiuntive è fondamentale per supplire alla mancanza di esperienza con nuove idee.
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Non riesci a cambiare lavoro? Ecco come fare (e uno strumento utile)
Quindi, se non riesci a cambiare lavoro, è essenziale scegliere gli strumenti digitali in grado di aiutarti: tra quelli più innovativi c’è sicuramente LearK.
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Ma come fanno le aziende a intercettare il tuo CV? LearK lo mostra a tutte le organizzazioni alla ricerca di nuovi prospetti simili a te. La piattaforma è scandagliata ogni giorno dalle imprese più attive e importanti del panorama italiano.
Insomma, LearK non ti aiuta solamente a cambiare lavoro (o a trovarne uno), ma anche a crescere professionalmente all’interno della tua attuale azienda, per costruire un futuro più luminoso.
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